PROVENIENZA E COLORE
Dal nome dell’antico romano che la scoprì in Africa: Obsius.
L’ossidiana è un vetro vulcanico che ha origine dal veloce raffreddamento di lave ricche di silice: lo shock termico impedisce la formazione di cristalli e produce una massa amorfa e rigida, ricca di inclusioni di vari minerali.
Di colore nero e generalmente opaco, può assumere anche un colore argento (ossidiana argentata) se nel magma originario sono presenti bolle di gas finemente distribuite oppure un aspetto variopinto e brillante se sono di acqua (ossidiana arcobaleno). Se nel processo di formazione della roccia si trovano minerali grigi allora assume una colorazione a macchie bianco-grigie, la cosiddetta ossidiana fiocco di neve.
Lo si rinviene principalmente in Messico, Etiopia, Caucaso e in Italia, a Lipari.
Grazie alle recenti metodologie d’indagine è possibile ricostruire le vie commerciali dell’ossidiana che iniziano con una
traversata via mare e proseguono con una catena di scambi via terra confermando un’ampia distribuzione territoriale, che ne ha fatto materia prima di scambio di notevole importanza nella Preistoria.
I percorsi commerciali coprivano lunghe distanze: infatti, si trovano testimonianze d’ossidiana che dalle Eolie raggiungeva le coste francesi o dalla Sardegna giungeva in Italia settentrionale, mentre il giacimento dell’isola di Pantelleria è l’unico che esportava l’ossidiana verso l’Africa settentrionale, dove i rari ritrovamenti sono localizzati soprattutto in Tunisia e nell’isola di Malta.
Il periodo durante il quale il traffico dell’ossidiana risulta più attivo è testimoniato dal 3000 a.C. fino alla fine del IV-III millennio“.